Teatro Alberti
A tal fine è stato dotato di ogni tipo di attrezzature ed impianti tecnici per il corretto svolgimento di ogni manifestazione. Dispone infatti di una macchina scenica formata da palcoscenico con sipario, fondali, quinte, graticcio con tutti i dispositivi per poter ospitare spettacoli teatrali di ogni genere.
Gli impianti luci, audio sono all’avanguardia ed è dotato inoltre di un sistema video di grande qualità in altissima definizione con la possibilità di trasmettere immagini sia frontali che in retroproiezione su uno megaschermo di 8 metri per 6, oltre ad un corredo di microfoni, computer e attrezzature di ogni tipo per il corretto svolgimento di congressi, meeting e presentazioni aziendali che sono stati già apprezzati da decine e decine di aziende anche a livello internazionale.
Dispone inoltre di uno staff creativo per la progettazione di scenografie, allestimenti, ideazione di spettacoli ed adattamenti della struttura ad ogni esigenza di valorizzazione del brand.
Le origini del Teatro Alberti di Desenzano si perdono nella notte dei tempi, infatti esso è stato ricavato all’interno della Chiesa di Santa Maria de Senioribus, citata, per l’esistenza di un altare, già in alcuni documenti del 1467.
Nel corso dei secoli la chiesa venne sconsacrata e subì innumerevoli vicissitudini finchè nel 1813 venne venduta dalla Prefettura di Brescia all’allora denominata Società del Teatro presieduta dal Podestà di Desenzano, Sig. Andrea Alberti (dal quale prese il nome).
Per il progetto il podestà si rivolse ai più famosi architetti e scenografi dell’epoca, Perego e Sanquirico, i quali avevano già collaborato alla realizzazione della Scala di Milano.
Il Teatro Alberti aveva la sala a ferro di cavallo , con tre ordini di palchi (successivamente ridotti a due per la realizzazione del loggione) e fu inaugurato nel gennaio 1815.
Nel 1950 la Famiglia Bergamaschi divenne la proprietaria dell’immobile, avendo acquistato singolarmente tutti i palchi, compreso il palco reale, di proprietà del comune di Desenzano e la trasformò in un cinematografo, all’avanguardia per quell’epoca.
Nel 2005 avvenne una nuova trasformazione in ristorante con intrattenimento ispirata ai famosi cafè chantant parigini, da una felice intuizione di Ottavio Ferri e Gianni Togni su progetto del famoso architetto Beppe Riboli.
Tutto ciò fino al 2015,quando, dopo alcuni cambi di gestione e varie traversie, la Sig.ra Patrizia Bergamaschi ha ripreso completamente il possesso dello stabile avviando un difficile restauro e ripristino delle attrezzature e degli arredamenti, adeguandolo alle normative vigenti e destinandolo a molteplici attività, quali sala congressi per meeting e convention, rappresentazioni teatrali e concertistiche, feste, spettacoli e cene di gala, insomma, una grande sala polifunzionale perfettamente attrezzata per ogni richiesta a servizio di privati ed Enti Pubblici.